Chi siamo
Rete di donne e di uomini che testimoniano la realtà dell’aborto volontario
La rete “Ti racconto l’aborto” è un’associazione di persone, aconfessionale ed apartitica, aperta a tutti coloro che condividono il contenuto di questo manifesto, qualunque sia il cammino che li ha portati ad incontrarla.
Siamo donne e uomini che sanno che cos’è l’aborto. Tante di noi l’hanno vissuto sulla propria pelle. Ma siamo anche padri, nonni, zii, fratelli, sorelle, che hanno perso chi avevano di più caro, o medici, infermieri, operatori sociali, volontari che hanno avuto a che fare con mamme alle prese con una gravidanza imprevista. Alcuni di noi hanno consigliato, chiesto con insistenza, fatto pressione perché l’aborto avvenisse.
Siamo qui, insieme, per testimoniare con la nostra voce che l’aborto fa male. Molto male.
Fa male innanzitutto al bambino, a nostro figlio/nostra figlia, che non è mai arrivato/a a vedere la luce. Ma fa male anche a noi, che siamo rimaste segnate per sempre da questo evento. Quel bambino che pensavamo di dimenticare è ancora presente nella nostra vita e in quella di tanti intorno a noi ad anni e a decenni di distanza.
Eppure tante tra noi lo hanno scelto senza tentennamenti, convinte di esercitare un diritto garantito dalla legge.
Abbiamo vissuto un grande dolore, una sofferenza incolmabile, un lutto che ci ha accompagnato senza tregua, così lacerante che ancora oggi facciamo fatica a raccontarlo. C’è chi è passata per anni di depressione ed altri problemi psichici.
Vogliamo oggi con la nostra voce, insieme, dire a tutta la società, compreso a te che stai leggendo, che tra l’idea che ha la gente comune e la realtà dell’aborto c’è un abisso. Che prima dell’evento abbiamo incontrato soprattutto indifferenza e spinte a ‘liberarci del problema’. Che quell’atto non ha risolto nessun nostro problema mentre ci ha lasciato una ferita che sanguina per anni, e ha peggiorato la nostra salute. Che se tornassimo indietro, qualunque difficoltà dovessimo affrontare, non prenderemmo più quella strada: conosciamo troppo bene le sue conseguenze, mentre la gioia dell’accoglienza di un figlio non ha prezzo e ripaga di tutte le fatiche.
Chiediamo a tutti di cambiare il proprio sguardo sull’aborto, non un diritto da garantire ma una tragedia da evitare.
Non cerchiamo giustificazioni per quello che è successo, non vogliamo sminuire le nostre responsabilità. Anche se abbiamo avuto tanti complici che, con zelo degno di miglior causa, ci hanno spalancato la strada verso il baratro.
Tante tra noi se l’aborto non fosse stato legale non l’avrebbero scelto. Però ci interessa parlare più di fatti e di vissuti che di norme.
Se tu che leggi hai vissuto quello che abbiamo vissuto noi, vieni ed unisciti! Insieme saremo più forti, e potremo far arrivare la nostra voce a tante persone. Con noi potrai scoprire che non sei sola a vivere quello che stai vivendo, trovare empatia e condivisione, e dare un senso a quello che hai vissuto, aiutando tante persone a riconsiderare il proprio punto di vista.
Se sei incinta, stai vivendo una gravidanza difficile e stai pensando di rinunciare a tuo figlio, ti invitiamo a non farlo. Abbiamo già patito troppo noi, vorremmo evitarlo a te! Se vuoi contattaci subito e ne parliamo. Ricordati che l’aborto è una strada senza ritorno, e che c’è sempre un’alternativa.
I partecipanti della rete
Ringraziamo l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII con cui collaboriamo, per avere creduto in questa rete ed averne favorito la nascita.
Per contatti: tiraccontolaborto@gmail.com